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Durante le cene con i suoi allievi, il maestro spirituale G.I. Gurdjieff (1866-1949) proponeva brindisi successivi ai diversi Idioti. Ne distingueva 21 tipi, che componevano i gradini di una scala spirituale che andava dall'Idiota ordinario fino all'Idiota n. 21, che è Dio. Gurdjieff intendeva il termine "Idiota" nel senso greco originario di essere egocentrico che limita la sua attenzione a ciò che gli è proprio, e di conseguenza si disinteressa di ciò che è pubblico, vale a dire comune a tutti. I diversi gradi di Idioti sono in rapporto con altrettanti ostacoli particolari da superare sul cammino della liberazione dalle diverse forme di egoismo e di egotismo. Questo saggio approfondisce l'essenza dei 21 tipi di Idioti distinti da Gurdjieff, intesi come esempi diversi di spiritualità: sono rappresentati come gradini di una scala e la loro sequenza rende conto delle tappe successive dell'evoluzione interiore. "La scala degli Idioti di Gurdjieff" non si limita a illuminare un aspetto finora scarsamente conosciuto dell'insegnamento del filosofo e mistico armeno, la scienza dell'Idiotismo, ma offre altresì un contributo determinante alla spiritualità occidentale giudaico-cristiana in rapporto alle sue origini tradizionali e al suo carattere inclusivo.